"Lonely PLanets"
Pratiche del movimento
Camilla Guarino / Giuseppe Comuniello
PER LA SCUOLA:
- AREA TEMATICA narrazione, danza, teatro, disabilità
- DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Oggi la mente è sempre più impigrita dalla tecnologia: galleggiamo in una rete di relazioni impalpabili in uno spazio sempre più sconosciuto; vaghiamo per le strade senza guardare e guardarci, ascoltare e ascoltarci. In particolare i giovani di oggi crescono sempre più alienati e anestetizzati rispetto al mondo esterno, affidando sempre di più ogni problema alla tecnologia.
Abbiamo sempre meno punti di riferimento per orientarci.
Ma dove siamo? Chi sono le persone che ci circondano? Come fa una persona non vedente a vivere in questa realtà?
Il titolo “Pianeti solitari” si riferisce ai numerosi viaggi solitari che intraprendiamo ogni giorno. Pensiamo che oggi sia urgente risvegliare nei bambini un ascolto della realtà, con le sue difficoltà (come perdersi e ritrovare la strada giusta o aiutare un amico caduto a rialzarsi) e con le sue piccolezze (accorgersi dei molteplici significati di una parola o di quanto siano diversi gli stessi gesti fatti da persone diverse). Un risveglio della percezione e dei cinque sensi che avverrà attraverso tre fasi guidate dal danzatore non vedente Giuseppe Comuniello e dalla drammaturga e danzatrice Camilla Guarino:
a) La creazione di un testo narrativo, risvegliando la vista e l’immaginazione, facendo soffermare il bambino sui dettagli della realtà.
b) Lo studio sull’utilizzo dello spazio. Quanto cambiano gli spazi se modifichiamo il punto di vista (guardando l’aula da sotto un banco o da una finestra); come cambia la visione della stanza immaginando di doverla descrivere a una persona che non può vederla.
c) L’utilizzo del movimento per entrare in dialogo con i compagni in un modo nuovo. Un movimento che non necessita sempre di un contatto fisico ma anche solo di una lettura del corpo dell’altro che sviluppi la sensibilità legata all’ascolto. Ecco che l’udito e il tatto saranno qui protagonisti, intendendo per tatto la sensibilità rispetto alle esigenze e bisogni dei bambini che entrano in dialogo tra loro senza la parola.
Attraverso questi dieci incontri i bambini avranno provato un modo nuovo per conoscere gli oggetti, lo spazio e i compagni di classe, attraverso l’invenzione di una storia e la sua traduzione in movimento, un movimento fatto di gesti quotidiani e quindi adatto anche a persone con disabilità motorie. L’obiettivo del percorso artistico è quello di far conoscere ai bambini due ambiti artistici, la drammaturgia e la danza, poco frequentati quotidianamente, ma che danno la possibilità di sviluppare delle nuove capacità espressive al bambino che si avvicina inoltre a un modo di relazionarsi con l’altro attraverso due linguaggi accessibili a tutti.
- CONTENUTI E METODOLOGIE:
1° Parte – Sviluppare una narrazione insieme. Partire da delle parole, degli avvenimenti, dei personaggi incontrati nella vita per andare a creare una storia collettiva in cui mettere insieme l’immaginazione di tutti i bambini in un'unica narrazione. Ognuno parteciperà attraverso la creazione di disegni, frasi, giochi, parole sconosciute, descrizione di ambienti e parti di favole preferite, alla creazione di una unica storia. Alla fine dei primi tre incontri avremo inventato una storia, le avremo dato un titolo, dei personaggi, un’azione principale che scatenerà lo sviluppo della narrazione e una sua conclusione.
2° Parte – Il linguaggio del corpo. I bambini inizieranno in questa fase a capire le molteplici modalità di come abitare uno spazio (l’aula, il giardino, una sedia, la finestra…). In ogni luogo il proprio corpo si comporta in modo diverso, assumendo delle posture e tensioni muscolari differenti influenzato dalla presenza o meno di altre persone nel suo stesso spazio. In questi tre incontri si entrerà con il corpo all’interno del personaggio, della storia sviluppata, e dell’ambiente in cui è stata ambientata. Scopriremo insieme che è possibile tradurre il linguaggio scritto in linguaggio del corpo. Come potremmo descrivere la storia che abbiamo inventato nei primi incontri a una persona che non può né leggere né sentire? Uno dei modi possibili è attraverso il linguaggio del corpo.
3° Parte – Parole in movimento. Possono corpo e parola fondersi e raccontarsi a vicenda? Questo lo scopriremo negli ultimi quattro incontri, in cui si metteranno in pratica gli esercizi di ascolto eseguiti nella seconda parte per unirli alla storia collettiva creata durante i primi incontri. Il risultato sarà un vero e proprio spettacolo di teatro danza che andrà in scena nell’ultima lezione.
- Spettacolo finale in cui si racconterà la storia inventata insieme, messa in relazione ai movimenti nati durante il laboratorio. Uno spettacolo fruibile anche da soggetti con disabilità sensoriali.
Laboratorio:
N. 10 INCONTRI di 1 ora e 30 min ciascuno, tenuti da 2 operatori a cadenza settimanale per 1 classe
DURATA: Saranno impegnati 2 OPERATORI in: 9 incontri con i bambini di 1 ora e 30 min ciascuno + 1 lezione aperta sia ai genitori che ad altri bambini. Saranno effettuate 15 ore di presenza da parte di ciascun operatore per un totale di 30 ore.
Per il suo svolgimento è richiesta per i primi tre incontri una classe in cui i bambini possono stare seduti con un piano su cui disegnare e scrivere. Per i successivi incontri è richiesto un ambiente vuoto (palestra o stanza ampia libera dai banchi), in modo da fornire lo spazio necessario per il movimento sicuro dei bambini.
I materiali richiesti alla scuola sono dei fogli e delle penne per i primi tre incontri.
Si avvicina alla danza classica e contemporanea fin da piccola, per poi integrare i suoi studi con laboratori teatrali e coreografici tenuti da Marina Giovannini, Claudia Castellucci, Jacopo Jenna, Teatro Valdoca, Muta Imago. Conosce il coreografo Virgilio Sieni dopo un laboratorio di critica giornalistica tenuto da Massimo Marino e Altre Velocità. Laureata con una tesi magistrale sui Dieci anni di Accademia sull’arte del gesto di Virgilio Sieni, è coinvolta come interprete e stagista nel lavoro dell’artista fiorentino. Continua la sua collaborazione con il coreografo presso la Biennale Danza di Venezia 2015, e nel 2018 vi partecipa con il progetto seguito da Elisa Vaccarino Scrivere in residenza. Fa parte dell’associazione BlaubArt – dance webzine, che si occupa di danza nel territorio bolognese e tiene corsi di teatro presso le scuole dell’infanzia e primarie. Attualmente frequenta il Master in drammaturgia presso l’Accademia Silvio d’Amico.
Giuseppe Comuniello
Comincia il suo percorso nella danza nel 2009 con il coreografo Virgilio Sieni, con il quale collabora ancora oggi. Ha lavorato inoltre per diversi coreografi nazionali e internazionali come Alessandro Schiattarella, Michela Lucenti/Ballettto Civile, Emanuel Gat, Emanuel Rosenberg.
Contemporaneamente comincia un percorso sulla trasmissione del movimento attraverso la contact improvisation, tenendo laboratori sul movimento aperti a tutti in collaborazione con l’associazione MuvEt di Bologna, la compagnia Teatro Danzabile di Lugano, la Galleria degli Uffizi e con il Sert di Firenze per il recupero delle tossicodipendenze. Dal 2016 collabora con il Festival Oriente Occidente per il network internazionale sulla danza accessibile.